
Pisa perfetto. Pratico, vincente, sciolto e che dà una lezione di calcio al Monza di Berlusconi e Galliani. Finisce 2-0 ma poteva finire anche in maniera più rotonda. Palombi segna due gol nei primi dodici minuti e Gori conserva il risultato parando un rigore a Boateng nella ripresa che spezza i sogni di rimonta del Monza. E’ la grande vittoria del collettivo sulla forza del singolo. La vittoria della classe operaia, soprattutto a livello di mentalità perché il gap tecnico non si è visto, contro la borghesia calcistica di questo campionato. Borghesia non tanto per il blasone storico del Monza, che insegue la prima promozione in A, ma per il valore tecnico indiscutibile della rosa. E’ la vittoria di Luca D’Angelo su Christian Brocchi. Nonostante il gelo e i fiocchi di neve è stato un Pisa sbarazzino come il look del suo allenatore che non si è coperto nè in panchina nè in campo con la sua squadra. Andando a giocarsela a viso aperto.
Le mosse vincenti di D’Angelo. Il tecnico pescarese è stato più bravo a livello tattico e nella gestione dei cambi. Con il rivale già in confusione nel primo tempo e costretto al cambio di Barillà, già ammonito e che aveva rischiato il rosso su un Birindelli in gran spolvera. Tra l’altro il subentrato Colpani sarà a sua volta sostituito segno che il Pisa è stato bravo a togliere tante certezze a una squadra che veniva da 9 risultati utili di fila. E’ stata anche la vittoria del gioco brillante e dell’organizzazione in fase di non possesso. Un successo nato dal saper sfruttare alla perfezione gli spazi concessi sulle ripartenze dal basso. Costruito sulla rabbia della beffa subita con la Salernitana e su una gestione stavolta brillante del doppio vantaggio. Fin dall’inizio si intuisce che il Pisa ha più energie del Monza. D’Angelo azzecca tutte le mosse. In primis quella di rilanciare Lisi riportandolo a sinistra dove, come all’andata, farà ammatire Donati. Riuscendo spesso a rientrare sul destro e andare al cross o al tiro come non accadeva da tempo. La mossa tattica più interessante è stata quella di Gucher trequartista con Siega mezzala a fare da raccordo tra difesa e trequarti. Non si vede molto con il pallone tra i piedi ma ha dato un contributo importante al pressing e all’aggresività della squadra. Ma la vera mossa a sorpresa della serata è stata quella di schierare dall’inizio Quaini che ha giocato una partita da veterano nonostante sia stata solo la seconda titolare. Testa alta e pallone che gira veloce. Birindelli come detto non ha dato respiro a Barillà, ma anche a Colpani e a Mota Carvalho. Poi in difesa Caracciolo e Varnier, unica distrazione sul rigore procurato per il fallo su Mota Carvalho, hanno reso innocue le potenziali bocche da fuoco del Monza. Compreso Boateng e Mario Balotelli che quando è entrato si è visto solo per un liscio in area e un colpo di testa a lato al 91′.
I tre tenori e le risorse dalla panchina. Come detto è la vittoria del collettivo sull’esaltazione del singolo ma preme ricordare che ieri sera tre giocatori finiscono sul podio con lo champagne in mano. Palombi stavolta dà un calcione alla sfortuna e segna due gol da attaccante di razza. Quello che corre negli spazi e davanti al portiere è gelido come un iceberg. Due gol che indirizzano la partita e un altro paio mancati per un soffio. Un drago nell’attaccare la profondità confermando che l’intesa con Marconi, che ha fatto una mole di lavoro enorme grazie alla sua fisicità, è in crescita. Decisivo è stato ovviamente Gori che almeno in tre circostanze non ha permesso al Monza di rientrare in partita. Determinante il rigore parato a Boateng che ha inciso non poco anche sul morale, già fiacco, dei brianzoli. Il terzo alloro va a Mazzitelli che ieri sera ha aperto sentieri luminosi a Palombi. In particolare sul secondo gol quando si è preso anche la responsabilità di un dribbling in area su Mota Carvalho prima di far correre il numero nove nerazzurro verso la gloria. Per il resto ha giganteggiato senza mai soffrire l’effimero Frattesi e proponendo sempre gioco e cross interessanti. I subentrati hanno fatto quello che ha volte non è riuscito a questa squadra, ovvero congelare il risultato. In particolare Vido che per poco non manda ancora in gol Palombi e fa ammatire la difesa del Monza. Anche De Vitis, Belli, Beghetto e Marsura hanno interpretato le consegne nel modo giusto. Insomma squadra e allenatore non hanno sbagliato niente e adesso possono respirare per una settimana prima di dar battaglia con l’Empoli. Il Pisa degli ultimi due mesi è grande soprattutto con le grandi. Gara magistrale a Lecce, gara magistrale a Monza e due buttate via nel finale con Chievo e Salernitana dopo aver dominato a lungo. Adesso il sogno playoff dista solo un punto. Ma partite come questa aumentano autostima e consapevolezza nei propri mezzi.
